A seguito dell’avvertimento del Garante Privacy, TikTok ha sospeso il passaggio al legittimo interesse come base giuridica per la pubblicità “personalizzata” per le persone maggiori di 18 anni.
La pubblicità personalizzata proposta è fondata sulla profilazione dei comportamenti tenuti nella navigazione sulla piattaforma dall’utente, che senza un esplicito consenso al trattamento dei dati archiviati per fini pubblicitari sarebbe stato illecito ed incompatibile con la direttiva europea 2002/58, la cosiddetta direttiva “ePrivacy”.
art. 122 del Codice in materia di protezione dei dati personali (che ne dà attuazione), norme che prevedono espressamente come base giuridica “per l’archiviazione di informazioni, o l’accesso a informazioni già archiviate, nell’apparecchiatura terminale di un abbonato o utente” esclusivamente il consenso degli interessati.
Oltre alla base giuridica inadeguata, il Garante ha messo in luce un aspetto che desta particolare preoccupazione e che riguarda la tutela dei minori iscritti alla piattaforma, in quanto Tik Tok come gli altri social riscontrano ancora grosse difficoltà nell’accertare l’età minima per l’accesso alle piattaforme.
La decisione del rinvio viene vista dal garante della Privacy come responsabile, il quale si dichiara aperto al dialogo con la piattaforma col fine di trovare un bilanciamento tra gli interessi economici e i diritti degli utenti.
L’archiviazione di informazioni, o l’accesso a informazioni già archiviate, nell’apparecchiatura terminale di un abbonato o utente prevedono espressamente come base giuridica l’esclusivo consenso degli interessati.
Al momento il Garante non rende noto aggiornamenti sulla questione, ma rimane aperto il grande quesito di quest’era informatica tutelata nella privacy: è davvero possibile un bilanciamento tra gli interessi economici ed i diritti degli utenti? dove si colloca il giusto punto di incontro?