L’INPS fornisce indicazioni sui rimborsi ai datori di lavoro del settore privato per le retribuzioni corrisposte per le giornate o le ore di riposo fruite dai lavoratori dipendenti donatori di sangue.
Con la circolare INPS del 26 maggio 2025, n. 96, l’Istituto fornisce le modalità per il rimborso delle retribuzioni versate ai lavoratori dipendenti donatori di sangue, o che non risultano idonei alla donazione, da parte dei datori di lavoro privati.
I datori di lavoro hanno tempo fino alla fine del mese successivo a quello in cui il lavoratore ha effettuato la donazione o è stato giudicato non idoneo, per richiedere il rimborso dell’importo della retribuzione che hanno corrisposto al dipendente.
È necessario conservare, per dieci anni, la seguente documentazione a supporto della richiesta di rimborso:
La normativa stabilisce anche che, qualora il datore di lavoro anticipi la retribuzione ai donatori di sangue, potrà compensare tale somma con i contributi o altre somme dovute all’INPS.
Per questo scopo, il datore di lavoro dovrà inserire nel flusso UNIEMENS le informazioni relative alla tipologia di assenza del lavoratore nel mese in cui è avvenuto l’evento, oltre ai dati necessari per il conguaglio della retribuzione anticipata.