Dopo un periodo di assenza, ChatGPT fa il suo ritorno in Italia, dove si pone il confine per la nostra privacy?
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto progressi straordinari nel campo delle conversazioni virtuali. Uno dei nomi principali nel settore è ChatGPT, un modello di intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI.
Cos’è ChatGPT? Si tratta di un modello di linguaggio che sfrutta l’apprendimento automatico per comprendere e generare testo coerente. Il suo funzionamento si basa su una vasta gamma di testi preesistenti, che gli permette di apprendere i modelli linguistici e di generare risposte rilevanti come se fosse un essere umano a rispondere.
Dopo un periodo di assenza dettato dal Garante della Privacy (scopri di più), ChatGPT fa ritorno in Italia, suscitando grande entusiasmo tra gli appassionati e preoccupazioni sui dubbiosi, grazie a nuovi aggiornamenti è in grado di comprendere meglio il contesto, rispondere con più accuratezza e generare conversazioni fluide e coerenti.
Una delle caratteristiche più interessanti di ChatGPT è la sua capacità di adattarsi ai diversi contesti di conversazione, nonostante l’implementazione in diversi settori abbia già dato risultati significativi, non sostituisce l’interazione umana inquanto incapace di comprendere le emozioni e le sfumature dell’essere umano.
Ha molto successo nel campo del servizio clienti, in cui molte aziende italiane lo stanno adottando per rispondere alle domande dei clienti in modo più efficiente e personalizzato. Grazie alla sua capacità di apprendere dai dati storici delle conversazioni, può fornire risposte immediate e pertinenti, migliorando l’esperienza complessiva del cliente.
Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, ci invita ad una riflessione: Il chatbot immagazzina – o, almeno, può immagazzinare – una conoscenza globale su centinaia di milioni di persone in giro per il mondo, sul loro modo di pensare, sulle domande che si pongono, sulle loro ansie, paure e preoccupazioni. Nessun terrorismo psicologico e nessun invito a smettere di sperimentare, ma non dimentichiamoci che Chat GPT-3 non è un nostro amico, ma un prodotto commerciale realizzato da imprenditori. (HuffPost, 7 gennaio 2023) – Fonte sito garante della privacy
A ChatGPT poniamo domande che riguardano la nostra salute, i nostri affari del cuore, esperienze sessuali, paure, dubbi e perplessità sul lavoro, dove si trova la linea di confine? Di cosa va bene parlare e cosa no?
Come succede spesso la popolarità è un’0arma a doppio taglio ed oltre all’interesse verso questi strumenti di user sta nascendo anche l’interesse per gli hacker che stanno sfruttando ChatGPT per diffondere malware su Facebook, Instagram e WhatsApp. Come nel caso della falsa estensione di Google con il fine di rubare le credenziali di account Facebook. Facciamo memoria che ChatGPT è gratuito, si trova unicamente sul sito ufficiale e non ha app ufficiali. Diffidate dalle imitazioni che potrebbero portarvi in situazioni spiacevoli.
Noi siamo a favore di questo strumento usato con le giuste discrezioni che merita e ricordandosi sempre che si tratta di uno strumento che ha sicuramente fini commerciali ed economici e non si tratta di un nostro confidente, voi cosa ne pensate?