L’addio della ricevuta fiscale

20Giu, 2019

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L’addio della ricevuta fiscale

Con l’avvento dei corrispettivi elettronici e la fattura elettronica siamo destinati all’addio della ricevuta fiscale, come l’Agenzia delle Entrate ha tenuto a specificare durante la manifestazione Telefisco del 31 gennaio 2019.

La posizione dell’Agenzia è molto ferma: qualora non ci siano espresse esenzioni dagli obblighi di certificazione dei corrispettivi per i servizi forniti, per i contribuenti sarà obbligatorio l’invio dei corrispettivi  e, comunque, non saranno più possibili forme di documentazione diverse dalla fatturazione elettronica.

L’obbligo di memorizzazione e trasmissione giornaliera dei corrispettivi, introdotto dall’articolo 17 del decreto legge 119/2018, ha come obiettivo la semplificazione dei documenti di certificazione e, grazie al formato elettronico, la migliore tempestività della ricezione di questi dati all’Agenzia sia fini accertativi sia in previsione di predisposizione delle dichiarazioni precompilate Iva, dei redditi e della liquidazione delle imposte.

Quindi, cosa bisogna lasciare al cliente?

Gli esercenti dovranno rilasciare, salvo richiesta di fattura elettronica, i documenti emessi tramite il registratore di cassa RT in forma cartacea o, previo accordo con il destinatario, in forma elettronica garantendone autenticità e integrità in quanto hanno sia valore commerciale per i diritti di garanzia, sia valore fiscale per l’esercizio della deduzione delle spese sostenute e detrazioni.

Per avere valenza fiscale, il documento commerciale deve essere richiesto non oltre il momento di effettuazione dell’operazione e contenere anche il codice fiscale o il numero di partita Iva dell’acquirente.

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