credito d’imposta per ricerca sviluppo e innovazione.
Con la Legge di Bilancio 2021 (articolo 1, comma 198 e seguenti, legge 160/2019) si proroga al 2022 il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative con un incremento sia delle percentuali per il calcolo del bonus sia per quanto concerne il tetto delle spese agevolabili.
La base di calcolo per ogni tipologia di investimento deve essere assunta al netto di altri contributi o sovvenzioni ricevuti per le stesse spese ammissibili.
Di seguito i nuovi benefici per ogni tipo di attività:
Attività di ricerca e sviluppo
Credito di imposta pari al 20% della relativa base di calcolo nel limite massimo di 4 milioni di euro.
Esistono delle specifiche maggiorazioni per il Mezzogiorno
Attività di innovazione tecnologica
Credito di imposta pari al 10% della relativa base di calcolo, 15% nel caso di obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0
Il limite massimo del credito è pari a 2 milioni di euro.
Attività di design e ideazione estetica
Credito di imposta pari al 10% della relativa base di calcolo, il credito è riconosciuto nel limite massimo di 2 milioni di euro.
Come si utilizza il credito di imposta?
- esclusivamente in compensazione mediante il modello F24
- in tre quote annuali di pari importo
- a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione
- subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione previsti
Chi può aderire?
Tutte le imprese residenti in Italia (incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti), a prescindere dal regime di determinazione del reddito dell’impresa, non più del reddito d’impresa.
Secondo la scheda di lettura redatta dagli uffici parlamentari: sembrerebbero escluse dall’agevolazione le imprese agricole e individuali che svolgono attività rientranti nel reddito agrario, determinato ai sensi dell’articolo 32 del Tuir