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Entro aprile ci sarà un taglio alle commissioni POS sulle transazioni fino a 30 euro.
Una delle novità della legge di Bilancio 2023 è la richiesta di un accordo per il taglio dei costi del POS sulle transazioni sotto i 30 euro, se i prestatori dei servizi di pagamento ed i gestori dei circuiti non si adeguano dovranno pagare una tassa straordinaria sugli introiti che derivano da queste operazioni.
Quali sono le nuove regole per il taglio alle commissioni POS 2023?
Nella manovra è previsto che tra le associazioni di categoria dei commercianti ed i prestatori dei servizi di pagamento, si trovi un accordo su termini e modalità dei rapporti per garantire costi equi, trasparenti e proporzionati al valore delle singole transazioni.
Cosa richiede la legge oggi all’esercente?
Per gli esercenti che non accettano pagamenti digitali rischiano una sanzione di 30 euro più il 4% del costo della transazione rifiutata, ecco cosa richiede ad oggi la legge:
- accettare almeno una carta di credito di qualunque circuito
- accettare una carta di debito (bancomat)
Come già suggerito consigliamo di valutare POS virtuali che sono più economici rispetto il POS fisico. Leggi l’articolo qui.
In caso di un mancato taglio ci sarà un prelievo forzoso tramite un contributo straordinario
Se le parti non raggiungeranno un accordo entri inizio aprile, si procederà con un contributo straordinario a carico dei prestatori di servizi di pagamento pari al 50% degli utili che derivano da commissioni e da altri proventi per le transazioni con importi inferiori a 30 euro.
Questo importo sarebbe dovuto per l’anno in corso 2023.
I proventi saranno destinati a un apposito fondo, con l’obiettivo di contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni, con ricavi e compensi non superiori a 400mila euro, per le transazioni di valore fino a 30 euro.
