Fonte immagine © Istock by Getty Images Attestazione: Andrey Suslov + logo chat gbt open ai
Intelligenza artificiale: il Garante blocca ChatGPT
Raccolta illecita di dati personali. Assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori
ChatGPT di OpenAI, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.
Ecco le criticità rilevate dal garante:
- mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI
- assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma
- le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto.
- nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.
OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.
A chi cerca di raggiungere il sito dall’Italia compare uno scarno messaggio che cita l’istruttoria da parte del Garante della Privacy.
Per ora il Garante italiano è la prima autorità al mondo a contestare a ChatGPT.
A fine aprile ci sarà l’incontro di tutti i garanti privacy dell’Unione europea e il tema del provvedimento italiano sarà motivo di dibattito.
Uno dei fondatori di OpenAI e attuale CEO ha twittato :
Fonte: garante della privacy: clicca qui